21
novembre 2011 – Comune di X – Regione Lombardia
Quesito: mi permetto di
disturbarla per un parere in merito ad una richiesta di estumulazione di una
salma.
La
salma in questione è attualmente nel cimitero del mio Comune, la richiesta mi
viene presentata dai cognati (fratelli del marito appena deceduto e sepolto nel
cimitero di altro Comune).
La
richiesta deve essere fatta dai parenti più prossimi ( in questo caso tre
fratelli tutt'ora viventi), purtroppo non riesco a trovare nessuna normativa
che conferma questo.
Sbaglio
e quanto penso è corretto?
Parere: In effetti non c'è una
norma che la possa aiutare. Ci sono però diverse sentenze che pronunciano la
competenza del coniuge o, in mancaza, dei parenti più prossimi. Nel suo caso,
quindi, spetta ai fratelli decidere sulla estumulazione o meno. Peraltro i
cognati non sono parenti, ma affini, per cui non hanno alcuna competenza.
Le trascrivo di seguito alcune sentenze al riguardo.
Le trascrivo di seguito alcune sentenze al riguardo.
Cassazione civile, 11
dicembre 1987 n. 9168 Il diritto del coniuge rimasto in vita a traslare la
salma del coniuge defunto dal luogo di sepoltura ad altro sepolcro, che è
limitato solo da diversa volontà del defunto, non è in contrasto con la pietas
verso i defunti, perché la coscienza collettiva cui tale sentimento fa
riferimento, non recepisce negativamente, né disapprova la traslazione dei
resti mortali per un seppellimento ritenuto ragionevolmente più idoneo e
conveniente da detto coniuge superstite e dagli altri aventi diritto.
Corte d'appello di Torino,
11 aprile 1981, n. 242 Ai fini della scelta del sepolcro deve aversi riguardo
alla volontà espressa in vita dal defunto anche al di fuori del testamento. Se
essa manchi, e si tratti di successione ab intestato senza figli, vale la
determinazione del coniuge; e se pure esso manchi, quella dei parenti più
prossimi.
Tribunale di Firenze, 11 marzo
1980 Lo "ius eligendi sepulcrum" in mancanza di una disposizione del
defunto quando era in vita, spetta ai parenti più vicini allo stesso "de
cuius" per vincoli di sangue o per rapporto di coniugi.
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